“Non rimandateli in Italia: rischiano di subire violazioni dei diritti umani“. A stabilirlo è la Corte Suprema di Londra in una sentenza nei confronti di tre eritrei e un iraniano, due uomini e due donne, arrivati in Italia e poi giunti in Inghilterra dove i quattro sono in attesa di essere rimandati in Italia.
Attraverso un avvocato i 4 migranti hanno fatto appello alla decisione di essere rinviati in Italia e un giudice inglese ha dato loro ragione, motivando la sentenza con l’alto rischio di violazioni dei diritti umani nel nostro Paese.
Nella sentenza emessa mercoledì il presidente della Corte Suprema britannica, ha dichiarato che “la rimozione di una persona da un paese membro del Consiglio d’Europa a un altro paese è proibita se vi è il rischio che la persona trasferita subisca trattamenti contrari all’articolo 3 della Convenzione Europea sui Diritti Umani”, ossia si vieta a uno Stato di rinviare richiedenti asilo in un paese in cui essi siano a rischio di “trattamento inumano o degradante”.
I giudici dell’Alta Corte inglese dovranno ora stabilire se l’Italia è un paese in cui vi sia “la possibilità reale” di trattamenti in violazione dei diritti umani.