Chiesa Cristiana Evangelica Pentecostale – via Tagliamento

Sotto il nome di “chiesa evangelica pentecostale” si celano moltissime realtà in Italia e nel mondo, e sarebbe difficile elencarle tutte e spiegarne tutte le sfumature. Quello che accomuna queste chiese però è l’essere comunque discendenti della Riforma e in particolare del risveglio evangelico che ci fu all’inizio del XX secolo in molti luoghi nel mondo ma in particolare negli Stati Uniti, e che da lì arrivò a degli immigrati italiani e infine in Italia.

I principi della fede pentecostale sono quelli di un ritorno a una fede il più possibile vicina a quella del periodo apostolico, quindi molto semplice e in atteggiamento di completa separazione dal mondo, non in senso settario ma per cercare di preservare il più possibile l’indipendenza della Chiesa da qualsiasi questione mondana o politica.

Un altro aspetto importante delle chiese pentecostali è quello del battesimo nello Spirito Santo, che viene visto come una tappa fondamentale per la vita del cristiano e che è capace di far acquisire quella che Calvino chiamava certitudo salutis, la certezza di essere salvati. Tutta l’esistenza cristiana è, secondo i pentecostali, orientata ad acquistare questa certezza. È un avvenimento distinto dal battesimo con l’acqua, che pure viene praticato (ed è uno dei due sacramenti tipici delle chiese protestanti), e intende il momento della discesa dello Spirito Santo sul credente, che può avvenire in qualsiasi momento della vita, e che può coincidere con il momento della conversione.

Nella chiesa antica, infatti, tra il momento della conversione e quello del battesimo spesso passava molto tempo, e quindi i catecumeni erano considerati già dei cristiani. Una delle principali dimostrazioni dell’aver ricevuto il battesimo nello spirito sono i suoi doni, ovvero la glossolalia, le guarigioni, i miracoli. Oltre a ciò, i pentecostali generalmente credono che ci sarà un ritorno di Cristo prima della fine del mondo, in un tempo intermedio, in seguito al quale i credenti verranno rapiti in cielo, per poi procedere al giudizio.

In Italia, dopo un primo riconoscimento negli anni Venti, negli anni Trenta queste chiese subirono un periodo di forte persecuzione e dovettero aspettare la fine della Seconda Guerra Mondiale per poter tornare alla libertà di culto e di predicare liberamente.

La persecuzione fascista fu come in molti altri casi piuttosto altalenante, e volta soprattutto a provare la follia delle riunioni pentecostali e a dimostrare che tale predicazione faceva presa solo sulle menti semplici, compromettendone le facoltà psichiche. È proprio con queste motivazioni che in seguito, il regime fascista finì per vietare completamente il culto pentecostale. Se le persecuzioni ufficialmente finirono con la fine della guerra, i pentecostali dovettero però aspettare il 1959 per avere un primo riconoscimento dallo stato italiano. Già dal 1947, però, molte chiese italiane di questo movimento si riunirono sotto le insegne delle Assemblee di Dio in Italia (A.D.I.), corrispettivo delle Assemblies of God negli Stati Uniti.

Tra queste si trova anche la chiesa di via Tagliamento, nel quartiere Salario, e che è erede, tra varie vicissitudini, della prima comunità pentecostale romana, che si era spostata per varie sedi – come quella di via Principe Amedeo, di via Nomentana e di altre site nelle abitazioni private dei fedeli – a partire dalla predicazione di Giacomo Lombardi, che da Chicago aveva portato il culto a Roma.

Le ADI rappresentano oggi in Italia la denominazione pentecostale più consistente, anche se non l’unica.

Foto in anteprima e nel testo: Archivio Centro Astalli

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