La Alstom Corporate Foundation ha annunciato i progetti selezionati per il finanziamento per il 2019.
Tra i 25 progetti selezionati, ce n’è anche uno italiano, che si svolgerà a Roma e sarà condotto dall’Associazione Centro Astalli. Si tratta di “Train of Integration” e prevede un percorso di integrazione per i rifugiati attraverso l’apprendimento della lingua, la formazione professionale e l’inserimento lavorativo nell’arco temporale di un anno.
La prima fase di questo progetto, che partirà a gennaio 2020 e che è rivolto principalmente a donne e giovani, prevede la frequenza di un corso di lingua per il raggiungimento del livello A2 di italiano. In seguito, si aiuteranno le persone a sviluppare le abilità linguistiche e non solo, necessarie per la ricerca di un’occupazione, come per esempio la stesura di un CV o le competenze informatiche per l’utilizzo di Internet a scopi lavorativi. Si offrirà loro un supporto anche dal punto di vista legale e burocratico e una formazione ad hoc sui diritti e doveri dei lavoratori in Italia. Infine, verrà data la possibilità ad otto persone di iniziare un tirocinio formativo, ma anche di visitare i siti di Alstom e di raccontare la loro esperienza alle persone dell’azienda.
“E’ un piacere vedere che i miei colleghi di Alstom dimostrano un così forte impegno per il sociale! In risposta a questo atteggiamento così determinato a sostenere le comunità locali, il Gruppo ha deciso di aumentare il budget annuale della Fondazione per il finanziamento di progetti. Da quest’anno la Fondazione avrà un budget di 1,5 milioni di euro, 50% in più rispetto all’anno passato, che servirà per finanziare un maggior numero di progetti e/o quelli di maggior valore per la società” ha dichiarato Barry Howe, Segretario generale della Fondazione.
“L’integrazione dei migranti forzati non può mai essere intesa in senso unidirezionale, richiede percorsi graduali e complessi che si costruiscono insieme. L’esperienza quotidiana al loro fianco ci ha insegnato che occorre fin da subito attuare percorsi integrati che colmino soprattutto le disuguaglianze sociali, tenendo conto della ricchezza delle diverse appartenenze culturali. In questo modo aumenta la coesione sociale e si realizzano nella realtà comunità di vita che sono una ricchezza per l’intera società civile. Tutto questo si può e si deve fare per poter immaginare un futuro insieme. I vari attori sociali devono impegnarsi a sviluppare nuove strade sentendosi responsabilmente coinvolti e contribuire per la parte che gli compete per il bene di tutti. Le sinergie in campo in questo progetto specifico sono un piccolo esempio di una nuova fantasia e creatività in ambito sociale” sottolinea P. Camillo Ripamonti, Presidente del Centro Astalli.
Fondata nel 2007, la Fondazione Alstom sostiene e finanzia progetti proposti dalle persone di Alstom, che scelgono di collaborare con le ONG locali e le organizzazioni no-profit per realizzare iniziative volte al miglioramento delle condizioni di vita nelle comunità che si trovano nei territori dove il Gruppo opera. I progetti della Fondazione si concentrano su quattro assi principali: mobilità, protezione ambientale, energia e acqua e sviluppo socio-economico.