Il Centro Astalli punta sui giovani per gettare le basi di una società interculturale.
Una società in cui le diversità etniche, linguistiche e religiose siano considerate una ricchezza e non un ostacolo per il nostro futuro.
Il diritto d’asilo e il dialogo interreligioso sono i temi che il Centro Astalli da anni propone di approfondire alle scuole italiane.
Attraverso i progetti “Finestre – Storie di Rifugiati” e “Incontri – Percorsi di dialogo interreligioso” migliaia di studenti ogni anno hanno la possibilità di ascoltare testimonianze dirette di uomini e donne che hanno vissuto l’esperienza dell’esilio o che sono fedeli di religioni diverse dal Cattolicesimo.
In questa sezione, dedicata a tutti i protagonisti del mondo della scuola (insegnanti, alunni, genitori, presidi, etc…), si potranno reperire informazioni sui percorsi didattici, sui materiali, sulle azioni previste da ciascun progetto.
Ecco un video di presentazione dei progetti:
Il Liceo Léon Blum di Créteil, città nella banlieue sud-est di Parigi, é un incrocio esplosivo di etnie, confessioni religiose e conflitti sociali. I temi della laicità francese, l’islam, il razzismo e i rapporti che intercorrono tra gli studenti si intrecciano quotidianamente dentro e fuori dalle mura della scuola. Una professoressa, Anne Gueguen, propone alla sua classe più problematica un progetto comune: partecipare a un concorso nazionale di storia dedicato alla Resistenza e alla Deportazione.
L’insegnante di una scuola di Monaco di Baviera, Annie Krüger, una sera poco prima di Natale riceve una telefonata da Nuova Delhi: l’interlocutore l’avvisa che suo padre è scomparso. Annie, che ha da poco perso la madre, non sapendo neppure cosa ci facesse suo padre in India, decide di recarsi a Jaipur (India), per ritrovare l’uomo. Arrivata a destinazione la donna incontra l’affascinante Arun (…)
Nel 1937 in Tibet un bambino proveniente da una modesta famiglia, Tenzin Gyatso, viene riconosciuto come quattordicesima incarnazione del Dalai Lama. Due anni dopo il bambino viene portato a Lhasa e preparato agli studi per diventare monaco buddhista e, al raggiungimento della maggiore età, per diventare capo del governo e della religione del Tibet. Nel 1950 il ragazzo assiste all’invasione del suo paese (…)