Un barcone con 90 persone si è ribaltato al largo della Libia. C’è il fondato timore che i migranti a bordo, principalmente di origini pachistane, possano essere morti.
Secondo l’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni, dieci corpi sono stati trovati sulle coste libiche. Tra questi ci sono 8 pakistani e due libici. È ancora da verificare l’esatto numero di persone che hanno perso la vita. Secondo l’Oim i migranti pachistani che provano ad attraversare il Mediterraneo dalla Libia per arrivare in Europa sono percentualmente in crescita.
Secondo i sopravvissuti le persone disperse sono circa 90.
Il Centro Astalli chiede di attivare vie legali d’ingresso potenziando i canali umanitari sperimentati e mantenendo attivo il piano di evacuazione dalla Libia, voluto dal Governo italiano lo scorso dicembre. Fino a quando migliaia di persone, non avendo alcuna alternativa accessibile, saranno costrette ad affrontare viaggi così pericolosi, la ricerca e il soccorso in mare restano una assoluta priorità.
Solo attivando su larga scala vie d’ingresso legali si possono eliminare i traffici di esseri umani e interrompere l’ecatombe quotidiana nel Mediterraneo.