“Vicinanza geografica non significa responsabilità esclusiva verso i migranti: tutti i Paesi, lo dico sempre a tutti i paesi europei, hanno responsabilità“. Ban Ki-moon, segretario generale dell’Onu, parlando alla Camera, in occasione dei sessant’anni dell’adesione italiana alle Nazioni Unite, ha lodato l’impegno del nostro Paese nell’assistere le migliaia di profughi, ma ha invocato maggiore condivisione nella risposta alla crisi dei migranti.
L’Italia, ha sottolineato, ha saputo “dare una risposta coraggiosa e profondamente umana alla più grande crisi umanitaria dalla fine della Seconda guerra mondiale.
Rendo omaggio agli uomini e alla donne d’Italia che hanno salvato decine di migliaia di migranti.
Ringrazio l’Italia”. Ma Ban Ki-moon non ha tralasciato di ricordare che l’accoglienza “è una responsabilità globale che deve essere equamente condivisa” e che “la storia ci insegna che sia i migranti che i rifugiati hanno un grande potenziale per promuovere il progresso nei Paesi che li ospitano”, invitando a non differenziare tra le categorie: “Nell’ immigrazione forzata non ci sono due categorie, i meritevoli e i non meritevoli. Ci sono solo persone che hanno bisogno di aiuto. Tutti i migranti devono godere della protezione”