Regia di Giulio Base
Italia, 2020
Diretto da Giulio Base, il film racconta uno dei capitoli più tristi della storia, quello della Shoah. Un’avventura nel quartiere ebraico, quella vissuta da Sofia e un gruppo di giovani. La diciottenne Sofia, aspirante violinista e figlia di un pianista di fama internazionale, scopre nella soffitta di casa sua una vecchia valigia contenente una struggente lettera con dentro la foto ingiallita di una bambina ebrea, Sarah Cohen, nata nel 1939, la cui famiglia è stata barbaramente uccisa nel campo di sterminio di Birkenau: Sofia, insieme a un gruppo di amici (due cattolici come lei, Tato e Valentina, e tre ebrei, Ruben, Ilan e Lea), decide di indagare a fondo per scoprire che fine abbia fatto quella bambina, che è stata adottata.
La ricerca fa riemergere i traumi della guerra e dell’Olocausto, le violenze dei nazifascisti e le sofferenze patite da milioni di famiglie distrutte. I ragazzi, insieme ai rispettivi compagni di classe, decidono di organizzare uno spettacolo teatrale il cui copione è tratto dalla lettera e dalla testimonianza di suor Lucia, autrice della stessa. Non importa se i ragazzi siano cristiani o ebrei, l’Olocausto è una storia che accomuna tutti e il gruppo di amici affronterà questo percorso con in mente un’unica destinazione finale: una nuova speranza e uno spettacolo da mettere in scena per ritrovare Sara Cohen. Riusciranno nel loro intento?