di Hannah Arendt, a cura di Donatella Di Cesare
Einaudi, 2022
Viene pubblicato, in una nuova edizione italiana, il celebre saggio di Hannah Arendt. Apolide per diciotto anni, dopo che la Germania nazista le aveva tolto la cittadinanza e prima di ottenere quella americana l’11 dicembre 1951; fu fra i primi ebrei non religiosi a essere perseguitati. Lo scrisse di getto nel 1943, a due anni dal suo arrivo a New York. Testimonianza esistenziale di un’apolide d’eccezione, ma anche primo manifesto politico sulla migrazione. Il saggio conclusivo di Donatella Di Cesare ricostruisce la lezione di Arendt, e riflette sui diritti umani dei rifugiati. Gli Stati nazionali continuano a discriminare e respingere, mentre si moltiplicano i campi di internamento e le zone di transito a cui sono consegnati gli esseri umani ritenuti «superflui».