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- Scheda 6 – Londra delle religioni
Londra è una metropoli dalle mille sfaccettature, un vero e proprio crocevia di popoli e culture.
Quarta capitale più visitata al mondo dal turismo internazionale, Londra è anche la città più popolata dell’Unione europea in cui convivono le più diverse etnie, religioni e differenze linguistiche.
Questo clima multiculturale ha favorito il pluralismo religioso. Oltre alla Chiesa Anglicana, confessione principale dell’Inghilterra, troviamo infatti diverse realtà cattoliche, ortodosse e protestanti tra cui la United Reformed Church e i Quaccheri. Oltre due terzi degli ebrei che risiedono nel Regno Unito vivono nella capitale, rendendo quella di Londra la tredicesima comunità ebraica del mondo. La città è inoltre il principale centro dell’Islam e del Sikhismo nel Regno Unito e vanta anche la popolazione Indù più numerosa al di fuori dell’India, nonché diversi gruppi di Hare Krishna.
Quattro passi nella storia
Stonehenge
Nella piana di Salisbury, a pochi km da Londra, sorge Stonehenge il cui nome proviene dal Sassone e significa “Pietre Sospese”. Il sito neolitico, risalente al 3100 a.C., è composto da un insieme circolare di grosse pietre conosciute come megaliti.
Stonehenge, durante i secoli, ha subito numerose modifiche: tra il 2500 e il 2000 a.C. sono stati creati i cerchi più esterni, tra cui il cerchio dei Sarsen, ma i cambiamenti più ingenti furono apportati all’inizio dell’Ottocento quando molte delle pietre cadute vennero risistemate dagli ingegneri vittoriani.
La particolarità di questo luogo sta nel fatto che la sua storia è avvolta da leggende e misteri; si racconta che mago Merlino avrebbe fatto portare questi megaliti costruiti dai giganti, dall’Irlanda fino alla piana di Salisbury.
Il secondo mistero riguarda il motivo per cui venne edificato: le ipotesi sono che fosse un luogo sacro per i druidi oppure un monumento funerario.
I druidi, gli antichi sacerdoti dei Celti, conoscevano le proprietà curative delle erbe e le relazioni esistenti tra i mondi del visibile e dell’invisibile. Si pensa che utilizzassero queste enormi pietre come templi sacri dove si recavano sovente a pregare. Alcuni invece sostengono che questo luogo rappresenti un “antico osservatorio astronomico”.
Resta il fatto che la bellezza e il fascino di questo sito lo hanno reso attualmente meta di pellegrinaggio per molti seguaci del Celtismo, della Wicca e di altre religioni neopagane.
Westminster Abbey
L’abbazia di Westminster è uno dei più importanti luoghi di culto anglicano di Londra. L’anglicanesimo è una confessione del cristianesimo protestante che ebbe origine nel XVI secolo con la separazione della Chiesa d’Inghilterra dalla Chiesa Cattolica durante il regno di Enrico VIII. La cattedrale di Westminster è in realtà molto più antica; fu edificata su un antico monastero tra il 1045 e il 1050 da re Edoardo il Confessore e consacrata nel 1065.
Gran parte dell’edificio attuale venne costruito tra il 1245 e il 1272 per volontà di Enrico III in stile gotico francese con influssi inglesi e completato nel 1745 con l’aggiunta delle due torri occidentali.
Quando il re Enrico VIII proclamò l’indipendenza della Chiesa inglese dall’autorità del papa (la cosiddetta Riforma anglicana), le chiese dell’Inghilterra e del Galles vennero soppresse. Con l’ascesa al trono della regina Elisabetta I, l’abbazia di Westminster venne rifondata con una serie di regole differenti.
Al suo interno l’Abbazia ospita circa 600 tombe, sepolcri e monumenti. Vi sono infatti tombe e sepolcri di re e regine inglesi e, ne”l’angolo dei poeti” (poets corner), monumenti commemorativi di alcuni tra i più noti nomi della letteratura britannica come Shakespeare, Dickens e Carroll.
Di particolare importanza è anche il trono (“seggio dell’incoronazione”) usato per la proclamazione di ogni monarca britannico dal 1308. Fino ad oggi Westminster ha ospitato ben 16 nozze reali.
Bevis Marks Sinagogue
La sinagoga Bevis Marks, di rito sefardita è la più antica sinagoga di Londra.
La storia degli ebrei in Gran Bretagna è molto antica. I primi che si stanziarono in questa terra provenivano dalla Normandia ed erano stati invitati da Guglielmo il Conquistatore che si era offerto di dar loro protezione. In seguito già dal 1290, con il re Edoardo I, gli ebrei subirono la confisca delle loro proprietà e un espulsione dall’Inghilterra che durò molti secoli.
Nel 1655 quando Oliver Cromwell salì al potere, nonostante molte opposizioni, la comunità ebraica inglese riuscì ad ottenere il permesso di vivere in Inghilterra e successivamente fu individuato un edificio dove costruire la nuova sinagoga. Bevis Marks venne inaugurata nel settembre 1701 poco prima dell’inizio del nuovo anno Ebraico. L’esterno della sinagoga presenta ampi finestroni e all’interno, in una sala rettangolare, troviamo l’arca santa (Aron Kodesh), intagliata a mano in legno di quercia dipinto. Due grandi tavole della Legge coronano l’arca con inscritti a caratteri dorati i Dieci Comandamenti in ebraico. Dal soffitto pendono sette lampadari in ottone a simbolo dei sette giorni della settimana; il più grande, dono della Sinagoga portoghese di Amsterdam, è appeso al centro della sala di preghiera.
La sinagoga Bevis Marks non è solo la più antica sinagoga sefardita di Londra ma è il più antico tempio ancora in uso di tutto il Regno Unito. Dopo oltre 300 anni di ininterrotto servizio rimane al centro della vita dell’ebraismo inglese oltre che un popolare luogo di visita.
East London Mosque
È la moschea più grande di Londra e anche la più antica. Sorge a Whitechapel, nello East End, quartiere reso celebre dagli omicidi di Jack lo Squartatore, ma che è oggi uno dei quartieri più multietnici della città e con una più forte presenza musulmana. La sua storia inizia nel 1910, con la volontà dichiarata di alcuni sciiti di costruire una moschea a Londra, ma che per il momento usavano dei locali affittati. Nel 1940 vennero acquistati tre appartamenti in questo luogo, e nel 1941 furono ultimati i lavori per renderli una moschea. All’inaugurazione era presente l’ambasciatore saudita Shaikh Hafiz Wahab, che condusse anche la prima preghiera. L’attuale moschea risale però agli anni Ottanta del secolo scorso, quando ci si accorse che la vecchia moschea non bastava più per la sempre più numerosa comunità soprattutto bengalese di Londra. Venne in parte finanziata dal re Fayzal dell’Arabia Saudita con un grande progetto che include anche il London Muslim Centre, e può oggi ospitare fino a 7000 fedeli. Sono inoltre organizzate visite per i non musulmani, e gli ospiti possono anche assistere alla preghiera da un corridoio vetrato situato in alto a destra della sala di preghiera, dove si trovano anche vari pannelli che spiegano l’Islam. È stata una delle prime a ricevere l’autorizzazione a diffondere l’adhat – la chiamata alla preghiera, autorizzata solo da pochi paesi europei – e gode quindi di un certo prestigio tra tutti i musulmani di Londra, di cui le comunità bengalese e pakistana sono di gran lunga le più numerose. Come la maggior parte delle moschee inglesi, ha dei minareti pur trovandosi in una zona densamente popolata e tra i palazzi moderni, e ospita nel suo complesso una scuola elementare e una scuola secondaria.
London Central Mosque
La moschea centrale di Londra, conosciuta anche come Regent’s Park Mosque, fu progettata da Sir Frederick Gibberd e inaugurata nel 1978.
La moschea è unita anche al centro culturale islamico, ufficialmente inaugurato da re Giorgio VI nel 1944. La terra su cui sorge è stata donata da re Giorgio VI alla comunità musulmana della Gran Bretagna, in cambio della donazione di un terreno al Cairo su cui costruire a sua volta una cattedrale anglicana.
A prima vista spicca subito la prominente cupola d’oro, il cui interno è decorato con figure geometriche tradizionali dell’arte islamica. A fianco all’edificio troviamo il minareto, al-manara (“torre lucente”) una torre dalla quale il muezzin richiama i fedeli alla preghiera.
All’interno la sala principale può contenere più di cinquemila fedeli. Si possono ammirare il tipico tappeto e il grande lampadario di cristallo; ad est invece possiamo osservare il mihrab, una nicchia inserita nel muro orientato verso la qibla (la direzione della Mecca), è proprio da qui che l’Imam (colui che guida) conduce la preghiera.
Sul posto possiamo trovare anche un piccolo negozio di libri e una caffetteria halāl.
Buddhapadipa Temple
Il tempio Buddhapadipa è stato il primo tempio buddhista del Regno Unito e, inaugurato nel 1982, è diventato uno dei più importanti centri di formazione buddista in Europa.
Eretto con il sostegno del governo tailandese e del popolo Thai, la struttura principale è l’Ubosot, un edificio in stile tailandese per cerimonie monastiche.
All’esterno i muri del tempio sono bianchi e spicca un forte contrasto con il rosso e oro del tetto e delle finestre finemente decorate. All’interno le pareti sono coperte di dipinti raffiguranti la vita del Buddha: la nascita, la sua rinuncia, l’illuminazione e infine la morte. La porta principale è decorata con un grande dipinto di Buddha che medita per raggiungere l’illuminazione. Sul lato destro è raffigurato l’esercito di Mara, “l’illusione”, che cerca di distruggere il Buddha mentre sul lato sinistro l’esercito si mostra sottomesso, perché ha compreso che Buddha ormai ha raggiunto l’illuminazione ed è impossibile distoglierlo dal suo stato di beatitudine. La storia continua su un’altra porta dove troviamo la figura di Nang Thoranee, la dea della terra, che spreme acqua dai suoi capelli per lavare via le armate di Mara.
Fuori dal tempio vi è un grande giardino con uno stagno e diversi ponti in cui è possibile passeggiare allietati dalla visione di statue ed elementi naturali, sui quali sono scritti messaggi di saggezza.
Shri Swaminarayan Mandir
Il Shri Swaminarayan Mandir (anche conosciuto come “Neasden Temple”) è il più grande tempio indù fuori dai confini dell’India.
Il Mandir, scolpito a mano in India per poi essere assemblato a Londra, è stato costruito utilizzando 5.000 tonnellate di marmo di Carrara, marmo indiano Ambaji e pietra calcarea bulgara, ed è un capolavoro di design indù tradizionale.
Realizzato ad opera di 169 artigiani tra il 1993 e il 1994, l’intero edificio è di un candido biancore. La struttura è finemente decorata da colonne e travi scolpite con motivi tradizionali indù che proseguono anche sul soffitto, decorato con un mandala simbolo di armonia cosmica e perfezione.
Central Gurdwara (Khalsa Jatha)
Il Central Gurdwara di Londra è il più grande luogo di culto Sikh d’Europa.
Venne istituito nel 1908, allo scopo di promuovere attività sociali e religiose tra i Sikh che risiedevano nel Regno Unito.
Più tardi, nello stesso anno, il centro si affiliò al tempio centrale Khalsa Diwan di Amritsar, città principale del Punjab indiano. Nel 1911 il Jatha acquistò un edificio a Putney (nel sud di Londra) per un periodo di due anni. La cerimonia di inaugurazione venne celebrata dal Maharaja Bhupindra Singh di Patiala.
Nel 1913 il luogo di culto si trasferì nel quartiere di Shepherd Bush dove rimase per 63 anni. Una volta raccolti i fondi necessari, il tempio acquistò un edificio noto come Norland Castle, situato in Queensdale Road e dal 1969 si è trasferito stabilmente lì.
Le tipiche cupole dorate a cipolla che caratterizzano i templi Sikh sono state aggiunte all’edificio nei primi anni ’90.
Letture
Simonetta Agnello Hornby, La mia Londra, Giunti Editore, 2017
Simonetta Agnello arriva sola a Londra nel settembre 1963 – a tre ore da Palermo, è in un altro mondo. La città le appare subito come un luogo di riti e di magie: la coda nella fila degli aliens al controllo passaporti; l’autostrada sopraelevata diventa un tappeto volante. La paura di non capire e di non essere accettata forza impietosa il passaggio dall’adolescenza alla maturità. Diventa Mrs. Hornby. Ha due figli. Tutta una vita come inglese e come siciliana. Ora Simonetta Agnello Hornby può riannodare i fili della memoria e accompagnare il lettore nei piccoli musei poco noti, a passeggio nei parchi, nella amatissima casa di Dulwich, nel fascinoso appartamento di Westminster, nella City e a Brixton, dove lei ha esercitato la professione di avvocato; al contempo, cattura l’anima della sua Londra, profondamente tollerante e democratica, che offre a gente di tutte le etnie la possibilità di lavorare.
Corrado Augias, I segreti di Londra. Storie, luoghi e personaggi di una capitale, Mondadori, 2016
Trafalgar Square, con la statua di Horatio Nelson in cima alla poderosa colonna di granito; la Torre di Londra, dalle atmosfere ancor oggi inquietanti; l’East Side, cupa e delittuosa, in cui si aggiravano Mr Hyde e Jack lo Squartatore; Greenwich e il Tamigi dei corsari e dei pirati, che ebbero un ruolo importante nella costruzione dell’Impero. Sono solo alcuni dei luoghi della capitale britannica attraverso cui Corrado Augias ci accompagna, svelando le storie significative, misteriose e spesso sconosciute che si nascondono dietro le vie, i monumenti, i parchi, traccia dei numerosi passati succedutisi nel ciclo vitale di questa straordinaria città.
Hanif Kureishi, Il mio orecchio sul suo cuore, Bompiani 2004
Un romanzo autobiografico, in cui realtà e finzione si mescolano in un intreccio di piani e di punti di vista. La scoperta tra le carte di famiglia delle memorie del padre spalanca all’autore le porte del ricordo. La sua era stata una giovinezza difficile, segnata dal tentativo di essere all’altezza delle aspirazioni del padre. Di qui una serie di incomprensioni, sublimate dal giovane Kureishi grazie alla scoperta della musica di David Bowie, dei Beatles, dei Rolling Stones, di Jimi Hendrix e soprattutto attraverso l’avvicinamento al cuore della grande letteratura. Le memorie di questo padre da cui in passato non si era aspettato quasi alcuna gratificazione, scardinano le sue certezze e lo spingono a confrontarsi con le sue radici famigliari.
Sapori
Chicken Tikka Masala
Il Chicken Tikka Masala è un piatto a base di curry, la cui origine è attualmente contesa tra India e Gran Bretagna.Varie indagini hanno rivelato che il Chicken Tikka Masala è uno dei piatti più popolari serviti nei ristoranti britannici, dove viene chiamato “Britain’s true national dish”, ovvero il “vero piatto nazionale britannico”. La Gran Bretagna ha una lunga storia di tradizione culinaria legata a India e Pakistan, pare infatti che la prima ricetta di curry sia stata trovata in un libro di cucina in Inghilterra più di 250 anni fa e che il primo ristorante indiano d’Europa sia stato aperto a Londra nel 1810.
Ingredienti
Per la marinata
4 persone 800 Gr di petto di pollo
500 Gr di yogurt bianco
1 limone
2 spicchi d’aglio
1 cucchiaino di zenzero in polvere
2 cucchiaini di garam masala
1 cucchiaino di cannella
2 cucchiaini di paprika dolce
1 cucchiaino di cumino
Sale e pepe
Per il sugo
350 Gr di polpa di pomodoro
1 scalogno
2 cucchiai di olio di semi
3 cucchiaini di garam masala
2 cucchiaini di paprika
2 cucchiaini di curcuma
1 cucchiaino di zenzero
1 cucchiaino di cumino
Coriandolo fresco tritato
Sale
Lavorazione
In una ciotola capiente mettete lo yogurt con le spezie, l’aglio tritato, il succo di limone il sale e il pepe. Mescolate fino a formare una crema, aggiungete poi il pollo tagliato a cubetti nella marinata e lasciate macerare in frigorifero per qualche ora, meglio se tutta la notte. Adagiate poi i pezzettini di pollo privi della marinata, che terrete da parte, su di una leccarda rivestita con carta forno. Nel frattempo in un’altra padella fate imbiondire lo scalogno con l’olio, aggiungete il pomodoro e le spezie e fate cuocere per 15 minuti. Cuocete i pezzettini di pollo sulla piastra o in forno a 200° per 15 minuti fino a quando risulteranno dorati. Quando il sugo sarà pronto aggiungete la marinata al sugo e mescolate. Aggiungete subito dopo i bocconcini di pollo e fate cuocere per qualche minuto fino a quando il tikka masala sarà cremoso, spolverate quindi con coriandolo fresco tritato.
Foto in anteprima: Archivio Centro Astalli/Valentina Pompei
Il materiale didattico del Centro Astalli per l'assistenza agli immigrati ODV è disponibile esclusivamente per finalità educative, di ricerca o studio privato. I contenuti provenienti dal sito internet www.centroastalli.it devono essere accompagnati dalla citazione della fonte, tramite l’indirizzo web (URL) del testo.(2024)