Ha detto

Il colpo di stato in Mali ha cambiato per sempre la mia vita. Stavo lavorando come meccanico in un’officina quando dei militari sono venuti a cercare il mio capo. Non l’hanno trovato, così hanno portato me e altri lavoratori in un campo militare dove sono stato torturato ogni giorno per settimane. Sono riuscito a scappare. Sono andato in Algeria e poi in Libia, dove sono stato venduto come schiavo.

(dal racconto di Moussa, rifugiato del Mali)

Si parla di … diritti umani

Il 10 dicembre 1948, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite approvò e proclamò la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. Il riconoscimento della dignità di tutti i membri della famiglia umana e dei loro diritti, uguali e inalienabili, costituisce il fondamento della libertà, della giustizia e della pace nel mondo. Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti. A ogni individuo spettano tutti i diritti e tutte le libertà enunciate nella Dichiarazione, senza distinzione di razza, colore, sesso, lingua, religione, opinione politica o di altro genere, di origine nazionale o  sociale, ricchezza, nascita o altra condizione. 

Ogni individuo:

  • ha diritto alla libertà di pensiero, di coscienza e di religione;
  • ha diritto di partecipare al governo del proprio Paese e di accedere ai pubblici impieghi. La volontà popolare è il fondamento dell’autorità del governo;
  • ha diritto alla vita, alla libertà e alla propria sicurezza. Nessun individuo potrà essere tenuto in stato di schiavitù o potrà essere sottoposto a torture. Nessuno potrà essere arbitrariamente arrestato, detenuto o esiliato;
  • ha diritto alla libertà di movimento, diritto di lasciare il proprio Paese e di cercare e godere in altri Paesi asilo dalle persecuzioni;
  • ha diritto alla proprietà privata.

Alla Dichiarazione si sono aggiunti il Patto internazionale sui diritti economici, sociali e culturali e il Patto internazionale sui diritti civili e politici. Entrambi sono stati adottati nel 1966 e sono entrati in vigore dieci anni dopo.  Questi tre documenti costituiscono la “Carta internazionale dei diritti dell’uomo“.  Ma la storia dei diritti umani non si è conclusa: la Dichiarazione del 1948 ha segnato soltanto l’inizio di un’estesa rete di strumenti e meccanismi di promozione e protezione di diritti umani. I principi contenuti nella Dichiarazione Universale sono stati tradotti in obblighi giuridici (trattati e convenzioni) per gli stati che li hanno ratificati, come ad esempio la Convenzione Europea per la protezione di diritti umani e delle libertà fondamentali, il primo strumento internazionale a tradurre in obblighi giuridicamente vincolanti per gli stati parte dei principi sanciti nella Dichiarazione Universale.

Diritti umani spesso negati…

Nel mondo, ancora oggi, si registrano tante violazioni dei diritti umani. Basti pensare a uomini e donne detenuti per le proprie opinioni, il colore della pelle, il sesso, l’origine etnica, la lingua o la religione. O ad altre pratiche inumane come la pena di morte, la tortura, le esecuzioni senza regolare processo, le uccisioni arbitrarie  e deliberate nei conflitti armati, l’uso eccessivo della forza da parte della polizia, la partecipazione di bambini a guerre e conflitti. Esistono diverse organizzazioni che denunciano i governi che mostrano complicità, accondiscendenza o mancanza di impegno nel prevenire questi abusi. Tra queste va segnalata l’attività di Amnesty International, premio Nobel per la pace nel 1978.

Parole da leggere, parole da ascoltare

Canzoni, poesie, racconti, video che parlano dei diritti umani. La lettura, la visione e l’ascolto di opere celebri o inedite, di classici o contemporanei vi permetterà di conoscere meglio la realtà dei diritti umani, ancora non garantiti in molte aree del mondo.

 
Giacomo di cristallo

Una volta, in una città lontana, venne al mondo un bambino trasparente. Attraverso le sue membra si poteva vedere come attraverso l’aria e l’acqua. Era di carne e d’ossa e pareva di vetro, e se cadeva non andava in pezzi, ma al più si faceva sulla fronte un bernoccolo trasparente. Si vedeva il suo cuore battere, si vedevano i suoi pensieri guizzare come pesci colorati nella loro vasca. Una volta, per sbaglio, il bambino disse una bugia, e subito la gente poté vedere come una palla di fuoco dietro la sua fronte: ridisse la verità e la palla di fuoco si dissolse. Per tutto il resto della sua vita non disse più bugie. Un’altra volta un amico gli confidò un segreto, e subito tutti videro come una palla nera che rotolava senza pace nel suo petto, e il segreto non fu più tale. Il bambino crebbe, diventò un giovanotto, poi un uomo, e ognuno poteva leggere nei suoi pensieri e indovinare le sue risposte, quando gli facevano una domanda, prima che aprisse bocca. Egli si chiamava Giacomo, ma la gente lo chiamava “Giacomo di cristallo”, e gli voleva bene per la sua lealtà, e vicino a lui tutti diventavano gentili. Purtroppo, in quel paese, salì al governo un feroce dittatore, e cominciò un periodo di prepotenze, di ingiustizie e di miseria per il popolo. Chi osava protestare spariva senza lasciar traccia. Chi si ribellava era fucilato. I poveri erano perseguitati, umiliati e offesi in cento modi. La gente taceva e subiva, per timore delle conseguenze. Ma Giacomo non poteva tacere. Anche se non apriva bocca, i suoi pensieri parlavano per lui: egli era trasparente e tutti leggevano dietro la sua fronte pensieri di sdegno e di condanna per le ingiustizie e le violenze del tiranno. Di nascosto, poi, la gente si ripeteva i pensieri di Giacomo e prendeva speranza. Il tiranno fece arrestare Giacomo di cristallo e ordinò di gettarlo nella più buia prigione. Ma allora successe una cosa straordinaria. I muri della cella in cui Giacomo era stato rinchiuso diventarono trasparenti, e dopo di loro anche i muri del carcere, e infine anche le mura esterne. La gente che passava accanto alla prigione vedeva Giacomo seduto sul suo sgabello, come se anche la prigione fosse di cristallo, e continuava a leggere i suoi pensieri. Di notte la prigione spandeva intorno una grande luce e il tiranno nel suo palazzo faceva tirare tutte le tende per non vederla, ma non riusciva ugualmente a dormire. Giacomo di cristallo, anche in catene, era più forte di lui, perché la verità è più forte di qualsiasi cosa, più luminosa del giorno, più terribile di un uragano.

(Gianni Rodari, tratto da “Il gatto viaggiatore e altre storie”, Ed. Riuniti, 1990)

 
Severodonetsk

Tratto dall’album di Manuel Agnelli, “Ama il prossimo tuo come te stesso”, Island Records, Universal Music Group, 2022. Il cantautore Manuel Agnelli si è aggiudicato l’edizione 2023 del Premio Amnesty International Italia con la canzone Severodonetsk, dedicata alla città ucraina conquistata dai russi. Il brano tratto dall’album Ama il prossimo tuo come te stesso del 2022, è stata premiata perché “fornisce uno spunto universale sui diritti umani e mette l’essere umano al centro, rendendolo il vero protagonista al di sopra della geopolitica e delle ragioni di Stato”. Agnelli si è detto estremamente onorato di ricevere il premio: “Ho sempre creduto che gli artisti dovessero avere un ruolo fondamentale nel trasmettere messaggi significativi. Ho scritto questa canzone per dare voce alle persone, vittime di violenza e sofferenza. Il mio obiettivo era di comunicare un messaggio che mettesse l’umanità al centro”.

La storia di Moussa

Adattamento e disegni  Ivo de Jager.

 

Nei nostri sogni
Tutti noi abbiamo dei sogni. Nei nostri sogni, nessuno viene giustiziato dopo un
processo farsa di tre minuti. Nei nostri sogni, i poeti non vengono ammanettati; nessuno si azzarda a perseguitare le minoranze; nessuno si azzarda a imprigionare e uccidere dopo aver torturato un lavoratore perché ha espresso la sua opinione.

Queste parole sono state pronunciate da Hamed Esmaeilion, scrittore iraniano-canadese, una delle figure più importanti dell’opposizione democratica iraniana nella diaspora, in occasione del discorso che ha tenuto durante la grande protesta tenutasi a Berlino il 15 ottobre 2022, contro il regime di Teheran.
Da settembre 2022, dopo l’arresto e la morte per mano della polizia morale religiosa della ventiduenne Mahsa Amini, il popolo iraniano è sceso in piazza in
tutto il mondo e non ha più smesso di scandire il motto Jin, Jîyan, Azadî (donna,
vita, libertà) contro il regime, per chiedere il rispetto dei diritti umani.

Per saperne di più, navigando in rete

In questa sezione sono elencati alcuni siti web delle principali organizzazioni che operano a difesa dei diritti umani nel mondo. In essi potete, inoltre, trovare aggiornamenti sulla situazione dei diversi Paesi e report approfonditi sui diritti umani.

AMNESTY INTERNATIONAL sito di Amnesty International, organizzazione che da oltre 45 anni denuncia le violazioni dei diritti umani in tutto il mondo

FRA EUROPA: sito dell’Agenzia dell’Unione europea per i diritti fondamentali

HUMAN RIGHTS WATCH: sito di Human Rights Watch, organizzazione impegnata nella tutela dei diritti umani nel mondo

HUMAN RIGHTS: approfondimenti e risorse sui diritti umani con un interessantsezione didattica

CENTRO DIRITTI UMANI- UNIPD: archivio su “Pace e Diritti Umani” dell’Università di Padova

MEDICI PER I DIRITTI UMANI: “Esodi” mappa web interattiva delle rotte migratorie dai paesi sub-sahariani verso l’Europa realizzata sulla base delle testimonianze di oltre 2.600 migranti raccolte da Medici per i Diritti Umani (Medu)

OSSERVATORIO DIRITTI: Osservatorio Diritti è una testata online indipendente specializzata in inchieste, analisi e approfondimenti sul tema dei diritti umani in Italia e nel mondo

Se vuoi approfondire con libri e film

Molti scrittori e registi italiani e stranieri hanno descritto, attraverso le loro opere, contesti e situazioni in cui i diritti umani vengono violati.  Numerosi i film e i libri che vi permetteranno di approfondire questa tematica.

CAI SCHMITZ WEICHT, KA SCHMITZ, LA DICHIARAZIONE UNIVERSALE DEI DIRITTI UMANI PER LE RAGAZZE E I RAGAZZI, EMONS, 2023

LUCIA CAPUZZI, VIVIANA DALOISO, ANTONELLA MARIANI , NOI, AFGHANE. VOCI DI DONNE CHE RESISTONO AI TALEBANI, VITA E PENSIERO, 2023
 

REGIA DI ABBAS AMINI, ENDELESS BORDERS, GERMANIA, IRAN, REPUBBLICA CECA, 2023

 

Foto in anteprima: Irene Galera/Jesuit Refugee Service