Il Consiglio dei Ministri, nella seduta del 6 luglio, ha approvato in via definitiva il Decreto Legislativo che recepisce la direttiva 2009/52/CE.
Il decreto introduce un inasprimento delle sanzioni nei confronti dei datori di lavoro che impiegano cittadini di Paesi terzi il cui soggiorno è irregolare.
Inoltre, ai lavoratori stranieri che denunciano casi di “particolare sfruttamento lavorativo” o che “cooperano nel procedimento penale instaurato nei confronti del datore di lavoro” può essere rilasciato un permesso di soggiorno temporaneo della durata di sei mesi, rinnovabile “per un anno o per il maggior periodo occorrente alla definizione del procedimento penale”.
L’applicazione del provvedimento dovrebbe essere accompagnata da una fase transitoria durante la quale i datori di lavoro potranno dichiarare il rapporto di lavoro irregolare. Ciò permetterà loro di evitare i procedimenti sanzionatori più gravi con il solo onere dei pagamenti retributivi, contributivi e fiscali pari ad almeno tre mesi e di un contributo di 1.000 euro per ciascun lavoratore impiegato. E’ il cosiddetto “ravvedimento operoso” sul quale starebbero lavorando i tecnici dei Ministeri dopo il parere positivo espresso dalle Commissioni parlamentari.
Il decreto prevede, infine, una programmazione dell’attività di vigilanza sui luoghi di lavoro nonché una comunicazione annuale alla Commissione Europea del numero totale di ispezioni effettuate l’anno precedente e dei risultati delle stesse.