I corpi di 74 migranti, tra cui quelli di tre donne, sono stati trovati sulla costa occidentale della Libia, nella zona di Al Harsha a Zawiya, 45 chilometri a ovest di Tripoli. Si teme che le vittime possano essere di più, essendo stato recuperata una barca in mare con una capienza di 120 persone.
Il Centro Astalli esprime profondo cordoglio per le vittime del traffico di essere umani, che sembra continuare senza sosta dalla Libia all’Italia nonostante il recente accordo per il blocco dei migranti.
Le politiche europee di chiusura e di respingimento continuano a causare la morte di uomini e donne in cerca di un futuro migliore.
Finché nell’Agenda europea non diventerà priorità l’istituzione di corridoi umanitari e vie legali per chiedere asilo, l’attivazione di programmi adeguati di reinsediamento, quote d’ingresso regolari per lavoratori migranti, purtroppo il traffico illegale e la morte di essere umani non cesseranno.
Oggi Papa Francesco al VI Forum Internazionale su Migrazioni e Pace ha detto che bisogna accogliere, proteggere, promuovere e integrare i rifugiati nelle nostre società. Il Centro Astalli chiede a istituzioni nazionali e sovranazionali un cambio radicale nelle politiche migratorie. Chiudersi non aumenta la sicurezza dei cittadini, le migrazioni se gestite sono una garanzia per il futuro di tutti.