Almeno 70 migranti morti in mare. Vittime di sistemi scellerati che considerano i migranti colpevoli e non vittime.

Almeno 70 migranti sono annegati ieri a causa del naufragio della loro imbarcazione in acque internazionali, a 40 miglia dalla città di Sfax in Tunisia. Sedici finora i sopravvissuti, salvati da pescherecci locali nella zona. I migranti di origine subsahariana sono partiti dalla Libia e il numero delle vittime potrebbe aumentare, come riferito dalla Marina militare tunisina che sta effettuando le operazioni di soccorso.

Il Centro Astalli apprende con profondo dolore dell’ennesima morte di innocenti in mare. Già vittime di politiche ingiuste nei loro Paesi di origine, di violenze e soprusi durante il viaggio, sono vittime anche dell’egoismo dei governi europei che si ostinano in atteggiamenti di chiusura.

Il traffico di esseri umani, le violazioni gravi di diritti umani e le guerre sono causa delle migrazioni verso l’Europa. Sono queste le piaghe da combattere con il potenziamento della cooperazione allo sviluppo, con un’intensa attività diplomatica volta al ripristino e al mantenimento della pace e con l’attivazione immediata di politiche di ingresso legali e sicure per quanti legittimamente chiedono di entrare in Europa.

P. Camillo Ripamonti, presidente Centro Astalli, sottolinea che: “Continuare a considerare e rappresentare i migranti come cause dei nostri mali, attuando politiche di respingimento, è un errore grave e irresponsabile che ha come conseguenza immediata, non più accettabile, la morte e la sofferenza di centinaia di persone e, a lungo termine, l’avvelenamento del clima culturale dei Paesi europei, con pericoli che nessuno può prevedere fino in fondo”.

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