Alle paraolimpiadi di Rio due rifugiati in gara e un operatore Astalli come allenatore

Per la prima volta nella storia dei Giochi due atleti rifugiati, provenienti da Siria e Iran, potranno gareggiare sotto le insegne del Comitato paralimpico internazionale.
Shahrad Nasajpour, iraniano, rifugiato negli Stati Uniti gareggerà nell’atletica leggera, nel lancio del disco. Ibrahim Al Hussein, rifugiato siriano in Grecia gareggerà nei 50 e 100 stile libero

Grande soddisfazione per la partecipazione dei due atleti viene espressa dall’Unhcr che sottolinea che la la presenza del primo Team di rifugiati ai Giochi Paralimpici rappresenta un esempio di ciò che si può raggiungere quando i rifugiati con disabilità hanno l’opportunità di perseguire i loro sogni e mettere in campo le loro capacità.

Un’olimpiade da ricordare anche per il Centro Astalli che esprime grande soddisfazione per la partecipazione ai giochi olimpici di due atleti rifugiati. Un segno importante per tenere alta l’attenzione su un tema poco trattato come quello della disabilità provocata da guerre e torture nei paesi di origine.

In particolare poi, operatori, volontari e rifugiati del Centro Astalli seguiranno con attenzione e grande partecipazione questa edizione dei giochi anche perché il nostro collega Massimo di Marcello, in servizio alla mensa Astalli, è l’allenatore di Oxana Corso atleta italiana che parteciperà alle paraolimpiadi nei 100 e 200 metri corsa.

Un bell’esempio di determinazione e passione in cui un limite da superare diventa una grande ricchezza.

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