Santa Maria in Cosmedin

La Basilica di Santa Maria in Cosmedin, un tempo chiamata “Santa Maria in Schola Græca”, si trova nell’attuale Piazza della Bocca della Verità. Fu costruita nel VI secolo sopra le rovine di due antichi edifici romani, l’Ara massima di Ercole e l’Annona, le cui colonne di marmo, con capitelli corinzi, sono ancora visibili all’interno della chiesa. Nell’VIII secolo fu ampliata da Papa Adriano I che la trasformò in una vera basilica ed è in questa fase che divenne nota come Santa Maria in Cosmedin, dalla parola greca kosmidion (ornamento), in seguito alle splendide decorazioni interne. Nuove parti vennero aggiunte nei secoli XI, XII e XIII. La chiesa e i suoi annessi furono affidati ad una colonia di monaci greci che si erano rifugiati a Roma per sottrarsi alle persecuzioni dell’iconoclastia (un movimento religioso-politico, nato all’interno dell’Impero Bizantino, che si opponeva, anche violentemente, all’uso di immagini nel culto) e si erano stabiliti su questa riva del Tevere, dove era già insediata la comunità greca ed era per ciò nota come Ripa Greca.

Sulla sinistra del portico è visibile e visitatissima la famosa Bocca della Verità, che probabilmente era un chiusino (una sorta di tombino) di età romana e che secondo la leggenda morderebbe la mano di chi mente.

Attualmente a Santa Maria in Cosmedin fa capo la comunità melkita cattolica, che ogni domenica celebra la liturgia in lingua araba e greca secondo il rito bizantino.

Foto in anteprima e nel testo: Archivio Centro Astalli/Valentina Pompei

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