Sono almeno 20 le persone annegate davanti alle coste della Libia. A dare notizia di questa ennesima strage in mare è l’Oim, l’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni, che riferisce anche di oltre 500 migranti intercettati nelle ultime 24 ore dalle motovedette della Guardia costiera libica e riportati nei centri di detenzione del Paese.
Altri 17 migranti, tutti originari del Bangladesh, hanno perso la vita a causa di un naufragio avvenuto al largo della città tunisina di Zarzis, non lontano dal confine con la Libia. L’imbarcazione sulla quale viaggiavano era partita la notte precedente da Zuara, in Libia, ed aveva a bordo circa 400 persone. Sono stati 160 i naufraghi tratti in salvo dalle unità della Guardia costiera e della Marina militare tunisine. I sopravvissuti, tutti africani, egiziani o originari del Bangladesh, sono stati trasferiti nel porto di Zarzis, dove hanno ricevuto assistenza dalla Mezzaluna Rossa tunisina.
Le risposte alla situazione nel Mediterraneo continuano ad essere inadeguate, con conseguenze molto gravi dal punto di vista umanitario. Sono infatti 4.071 le persone che da giugno 2020 ad oggi hanno perso la vita nel tentativo di raggiungere l’Europa in fuga da guerre eviolazioni dei diritti. E ancora una volta la rotta più letale al mondo si conferma quella del Mediterraneo centrale, fra Italia e Libia con 935 morti dall’inizio dell’anno.