Le “riammissioni informali” praticate dal Ministero dell’Interno a partire dalla primavera 2020 ai danni di migranti in transito lungo la “rotta balcanica”, al confine con la Slovenia, sono stati giudicati illegittime, dal Tribunale ordinario di Roma (Sezione diritti della persona e immigrazione).
Tali respingimenti, attuati sulla base di un accordo bilaterale Italia-Slovenia del 1996, di fatto violano obblighi costituzionali e del diritto internazionale, tra cui la Convenzione europea dei diritti dell’uomo e la Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea, ed espongono i migranti, inclusi i richiedenti asilo, a “trattamenti inumani e degradanti” e a “vere e proprie torture inflitte dalla polizia croata”.
L’ordinanza è giunta a seguito di un ricorso presentato da due avvocate del foro di Trieste e Milano, e socie Asgi, nell’interesse di un richiedente asilo originario del Pakistan giunto a Trieste respinto dall’Italia nell’estate 2020 e ritrovatosi a Sarajevo a vivere di stenti.