Il Centro Astalli esprime profondo cordoglio per le vittime del naufragio nel Mediterraneo, questa volta consumatosi al largo delle coste egiziane.
Mentre ancora è in corso la macabra conta dei morti, il Centro Astalli ribadisce che l’ennesimo naufragio alle porte d’Europa non può essere considerato un incidente fatale ma un crimine contro un’umanità colpevole unicamente di non poter vivere liberamente e dignitosamente a casa propria, in Paesi martoriati da guerre, persecuzioni, terrorismo e catastrofi ambientali e povertà causata da una colpevole, ingiusta distribuzione delle ricchezze.
Per questo il Centro Astalli chiede a istituzioni nazionali e sovranazionali di:
– attivare immediatamente percorsi di ingresso legale, con creazione di canali sicuri, il rilascio di visti umanitari e procedure più rapide per il ricongiungimento familiare.
Assicurare il diritto d’asilo oggi vuol dire permettere a migranti forzati di arrivare in Europa senza rischiare la morte affidandosi a trafficanti e criminali.
– opporsi alla politica europea volta all’esternalizzazione delle domande d’asilo. L’UE non può chiedere alla Turchia e ai Paesi africani di farsi carico esclusivo dei flussi di migranti in cambio di accordi in cui la dignità e la vita delle persone non sono adeguatamente tenuti in considerazione.
– assicurare a tutti i rifugiati che arrivano in Europa l’accesso effettivo alla procedura d’asilo, oggi gravemente ostacolato da misure di dubbia legittimità quali hotspot e prerequisiti di ammissibilità.
P. Camillo Ripamonti, presidente Centro Astalli, commenta così le tragiche notizie di queste ore: “Ormai assistiamo attoniti allo scollamento totale tra le politiche internazionali sulla mobilità umana e la vita delle persone. Un criterio irrinunciabile che deve ispirare e guidare le politiche sulle migrazioni è il rispetto della vita, della dignità e dei diritti fondamentali di ogni migrante. L’Unione Europea esca dallo stallo in cui è finita inseguendo posizioni xenofobe e interessi nazionalistici e affronti la questione alla luce dei principi di solidarietà e giustizia”.