Tavolo Asilo e Immigrazione: in Albania calpestati i diritti delle persone e i principi del sistema giuridico

L’11 aprile circa quaranta persone migranti sono state trasferite da diversi centri di permanenza per il rimpatrio (Cpr) italiani in Albania. Partite da Brindisi sono arrivate nel porto di Shëngjin e dopo un primo screening nell’hotspot sono state portate nel centro di detenzione di Gjadër. Aperti a ottobre e originariamente progettati per ospitare richiedenti asilo soccorsi in mare e provenienti da paesi considerati sicuri dal governo italiano, i centri costruiti dall’Italia in Albania di fatto non hanno mai funzionato, perché i tribunali italiani non hanno confermato il trattenimento dei tre gruppi di richiedenti asilo che vi erano stati trasferiti per essere sottoposti alla procedura accelerata di asilo. Per questo il 28 marzo il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto legge numero 37/2025 per trasformare quei centri in Cpr.

Secondo il Tavolo Asilo e Immigrazione questa operazione rappresenta “una insopportabile esibizione di crudeltà, che calpesta i diritti di quelle persone e i princìpi del nostro sistema giuridico”. L’organizzazione che raggruppa tutte le principali associazioni che si occupano di immigrazione e asilo in Italia era presente anche questa volta in Albania con una delegazione.

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