95 organizzazioni umanitarie e per i diritti umani, tra cui il JRS Europe, hanno sottoscritto una dichiarazione congiunta per chiedere alla nuova leadership dell’UE di sostenere il diritto di asilo in Europa.
Si legge nel comunicato: “Per assicurare che i rifugiati possano accedere alla protezione, gli Stati devono garantire il diritto di chiedere e godere di asilo e mantenere i loro impegni nei confronti del sistema internazionale di protezione dei rifugiati. Questo obbligo si applica a tutti gli Stati membri dell’UE ai sensi dell’articolo 18 della Carta dei diritti fondamentali dell’UE. Tuttavia, i recenti e crescenti tentativi dell’UE e dei suoi Stati membri di sottrarsi alle proprie responsabilità in materia di asilo, esternalizzando il trattamento dell’asilo e la protezione dei rifugiati, rischiano di minare il sistema di protezione internazionale”.
Preoccupa il costo umano delle scelte europee: “Esternalizzare il trattamento e la protezione dell’asilo a Paesi terzi che non sono in grado di fornire una protezione efficace o che già ospitano in modo sproporzionato i rifugiati, non è coerente con l’obiettivo e lo spirito della Convenzione sui rifugiati. Inoltre, offusca la giurisdizione e la responsabilità, rendendo più difficile l’accesso alla giustizia quando i loro diritti vengono violati. Laddove è stato sperimentato il trattamento extraterritoriale dell’asilo, esso ha causato incommensurabili sofferenze umane e violazioni dei diritti”.
E ancora: “Le organizzazioni della società civile hanno espresso chiaramente le loro gravi preoccupazioni riguardo alle riforme recentemente concordate nell’ambito del Patto su migrazione e asilo. Tuttavia, il trasferimento dei richiedenti asilo al di fuori del territorio dell’UE per il trattamento dell’asilo e la protezione dei rifugiati non è previsto dal Patto, né dall’attuale legislazione dell’UE. Dopo aver trascorso quasi un decennio nel tentativo di riformare il sistema di asilo dell’UE, l’UE e gli Stati membri dovrebbero ora concentrarsi sulla sua attuazione con un approccio incentrato sui diritti umani, che dia priorità al diritto di asilo secondo la legislazione dell’UE e ai principi fondamentali del diritto internazionale dei rifugiati, a cui rimangono vincolati. Non dovrebbero, a poche settimane dall’approvazione della riforma, sprecare ulteriore tempo e risorse in proposte incompatibili con il diritto europeo e internazionale”.
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Foto: Pexels/Jonas Horsch