Il 15 marzo 2011 in Siria aveva inizio una guerra civile che in 13 anni ha provocato oltre 600mila vittime e che ancora oggi non vede una fine. Gli scontri armati e i bombardamenti indiscriminati tra le forze governative di Bashar al-Assad e una coalizione eterogenea di milizie armate ribelli hanno segnato per sempre il Paese.
Secondo i dati dell’UNHCR, l’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati, questo conflitto ha provocato oltre 7,2 milioni di sfollati interni e più di 5 milioni di rifugiati nei Paesi limitrofi quali Turchia, Libano, Giordania, Iraq ed Egitto. Il 47% della popolazione rifugiata è composta di bambini e ragazzi al di sotto di 18 anni.
Sono 16,7 milioni le persone che all’interno del Paese necessitano di aiuti umanitari e 12,9 milioni versano in condizioni di grave insicurezza alimentare. All’interno del Paese la situazione economica diviene sempre più drammatica, il 90% della popolazione vive al di sotto della soglia di povertà e il devastante terremoto del 6 febbraio 2023 ha reso la situazione ancora più critica limitando fortemente l’accesso ai servizi di base, come la salute, il cibo e l’istruzione.