Una donna è morta su una piccola imbarcazione soccorsa da una motovedetta della Guardia di Finanza nelle acque di Lampedusa. La giovane donna di 24 anni, deceduta probabilmente a causa della traversata, era originaria dell’Eritrea e viaggiava insieme al marito e ad altri 106 migranti. Durante le operazioni di soccorso i superstiti sono stati fatti sbarcare sull’isola mentre l’imbarcazione è stata posta sotto sequestro. La questura di Agrigento ha aperto un’inchiesta sull’accaduto.
Secondo le prime dichiarazioni dei migranti sopravvissuti, originari di Eritrea, Sudan, Siria, Egitto ed Etiopia, l’imbarcazione sarebbe partita quattro giorni prima da Sabratha, in Libia.
Dinanzi all’ennesima tragedia in mare, il Centro Astalli continua a chiedere incessantemente l’attivazione di operazioni di salvataggio coordinate e l’immediata apertura di vie legali e sicure per permettere a chi scappa da guerre, persecuzioni e violenze di poter chiedere asilo.