L’accordo negoziato tra l’Italia e l’Albania in materia di gestione dei flussi migratori significa per il Centro Astalli calpestare ancora una volta il diritto di asilo.
P. Camillo Ripamonti, presidente Centro Astalli, sottolinea: “Il protocollo d’intesa firmato con l’Albania, per trasferire sul suo territorio i migranti salvati in mare dalle navi dei corpi dello Stato italiano, rappresenta l’ennesimo tassello di un programma volto a punire le persone migranti, piuttosto che aprire con realismo e visione a un futuro condiviso che in questo tempo sarebbe quanto mai necessario.
Le migrazioni sono un fenomeno strutturale da governare con lungimiranza, adottando soluzioni politiche frutto di una gestione coordinata a livello europeo e rispettosa del diritto internazionale e del diritto comunitario.
Ancora una volta le persone migranti vengono equiparate a merci; individui irregolari da cui difendersi, senza che mai assurgano alla dignità di persone.
In che modo, infatti, “deportare” dei naufraghi salvati in mare in appositi centri di detenzione, di dimensioni – fino a 3.000 persone – impossibili da gestire nel rispetto dei diritti, collocati in un altro Stato, trattato solo apparentemente come partner, sarebbe una risposta umanitaria alle tragedie del mare o ai flussi migratori?
Occorre rimettere al centro la dignità e i diritti di ogni essere umano.
Occorre promuovere un approccio comune e corresponsabile al governo dei flussi migratori, moltiplicando gli sforzi per combattere le reti criminali dei trafficanti e impegnarsi ad ampliare e a realizzare vie sicure di ingresso.
Occorre garantire dignità e sicurezza a chi è in cerca di protezione”.