Sono almeno 35 i migranti dispersi, tra cui 7 bambini e alcune donne, in un naufragio davanti alle coste della Libia, 6 miglia al largo di Garabulli, a est di Tripoli. Lo riferiscono i superstiti tratti in salvo nella mattinata dell’8 luglio, con l’aiuto di alcuni pescatori, i primi a lanciare l’allarme, 85 persone, tra cui 18 donne. Le testimonianze riferiscono che poco dopo la partenza il gommone su cui viaggiavano in circa un centinaio ha cominciato a sgonfiarsi e a imbarcare acqua fino ad affondare. Gli uomini e le donne tratti in salvo, originari di Nigeria, Senegal, Camerun, Costa d’Avorio e Ghana, hanno riportato numerose ferite, per lo più scottature causate dal sole e dall’acqua salata mista a gasolio dell’imbarcazione. Per il Centro Astalli la morte di innocenti in mare deve essere la priorità per istituzioni nazionali e sovranazionali. Salvataggio e vie legali per fermare il traffico di essere umani e per far fronte all’unica vera emergenza cui l’Europa deve far fronte: la morte di centinaia di innocenti tra cui un numero incalcolabile di bambini.