Con un circolare inviata a tutti i prefetti, il ministro dell’Interno Matteo Salvini chiede di velocizzare le pratiche delle commissioni territoriali impegnate a valutare le domande dei migranti sbarcati sulle nostre coste, inoltre nella circolare si afferma che il titolo di soggiorno per motivi umanitari è stato in passato rilasciato a “un gran numero di persone” che “ora permangono sul territorio con difficoltà di inserimento”. I prefetti sono pertanto richiamati a una maggiore severità nel raccomandare tale rilascio.
La circolare è evidentemente un modo per orientare le commissioni territoriali. Diminuire il numero di permessi di soggiorno per motivi umanitari equivarrebbe certamente ad aumentare il numero delle persone presenti sul territorio in condizione di irregolarità e, conseguentemente, l’esclusione sociale, l’insicurezza e l’illegalità. È infatti evidente che in molti dei Paesi di origine non sono realizzabili.
Preoccupa infine l’insistenza della circolare rispetto alla valutazione della condizione del richiedente nel solo Paese di origine. Attualmente infatti la protezione umanitaria viene accordata anche a un numero crescente di persone che hanno subito violenze e torture subite in Libia e per questo si trovano in condizioni di particolare vulnerabilità fisica e mentale. Nonostante le sorprendenti dichiarazioni recentemente rilasciate dal Ministro Salvini alcuni giorni fa, la situazione in Libia resta gravissima ed è confermata da UNHCR, che sta infatti portando avanti con difficoltà un piano di evacuazione di rifugiati vulnerabili detenuti in Libia da un tempo indefinito, in condizioni deplorevoli, vittime di sistematiche violazioni dei diritti umani.