Alla luce delle conclusioni del Consiglio Europeo il Centro Astalli esprime profonda indignazione e seria preoccupazione per le politiche migratorie che l’Unione europea sta assumendo in aperta violazione di trattati e convenzioni internazionali su l’asilo e sui diritti umani.
Davanti a crisi umanitarie senza precedenti in Medio Oriente e in Africa, l’Europa vuole solo chiudere le frontiere e bloccare gli accessi dei migranti, senza distinzione alcuna a prescindere dalla tipologia di flussi e considerando tutte le migrazioni illegali.
Davanti a situazioni gravissime nei paesi di transito come Turchia e Libia, c’è un’assenza totale di interventi umanitari o previsione di canali legali d’ingresso da parte dell’UE.
La strategia che si continua a mettere in atto, comunicandola paradossalmente come buona prassi, ripropone modalità e finalità del vergognoso accordo con la Turchia che ha come unico obiettivo di bloccare i siriani in fuga dalla guerra anche a scapito della loro incolumità.
P. Camillo Ripamonti, presidente Centro Astalli, sottolinea che: “Si continua pericolosamente ad associare cooperazione internazionale a respingimenti e rimpatri di migranti. Rimuovere le cause che generano le migrazioni non vuol dire impedire l’accesso a chi cerca protezione in Europa, ma significa lavorare ed investire risorse per creare le condizioni perché tutti possano vivere in contesti di pace, dignità e sicurezza”.