In un comunicato del 2 gennaio, la Presidenza del Consiglio dei Ministri rende noto che per l’anno 2011 la quota relativa all’otto per mille dell’Irpef a diretta gestione statale “per mancanza di disponibilità finanziaria” non verrà destinata alle finalità previste, ovvero “calamità naturali, restauri, assistenza ai rifugiati e fame nel mondo”. Dei 145 milioni di euro a cui ammonta il fondo, 64 milioni sono stati destinati “alla Protezione Civile per le esigenze della flotta aerea antincendi” e 57 milioni “alle esigenze dell’edilizia carceraria e per il miglioramento delle condizioni di vita nelle prigioni”. Il resto sarebbe destinato al Ministero per i Beni Culturali.
Sebbene nel comunicato si affermi che non sarebbero state tradite in alcun modo “le attese degli italiani che hanno destinato la quota dell’8 per mille alle esigenze dello Stato”, non si può non rilevare che ancora una volta queste risorse vengono impiegate del tutto abitrariamente per esigenze che, anche se importanti, sono chiaramente diverse dalle finalità precisamente previste dalla legge, in base alle quali i cittadini hanno espresso la propria preferenza. E, ancora una volta, le risorse per i rifugiati vengono azzerate.