Uno studio sui flussi migratori condotto dalle università di Potsdam e Harvard e pubblicato su Nature, una delle riviste scientifiche più autorevoli del mondo, smentisce la teoria del “pull factor”.
Lo studio dimostra come le operazioni di ricerca e soccorso lungo la rotta del Mediterraneo centrale non inducano alla migrazione, minando di fatto la tesi delcosiddetto “fattore di attrazione” che negli anni ha dato il via a politiche europee di respingimento e mancato soccorso in mare.
I risultati della ricerca indicano che la migrazione attraverso il Mediterraneo centrale tra il 2011 e il 2020 potrebbe essere stata guidata da diversi fattori quali conflitti, condizioni economiche e ambientali.
Sono stati presi in esame i dati forniti da Frontex, l’agenzia europea per la protezione dei confini, dalle guardie costiere tunisine e libiche e dall’Oim, l’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni.
È stato riscontrato come la presenza di mezzi di ricerca e soccorso in mare non incrementi i tentativi di attraversamento che sembrano invece essere guidati dai cambiamenti nell’intensità dei conflitti, dall’avvento di disastri naturali e dalle condizioni meteorologiche.
Sul quotidiano Avvenire il giornalista Nello Scavo riporta il risultato dello studio pubblicato su Nature che smentisce di fatto tutte le teorie contro le navi di soccorso statali e delle organizzazioni umanitarie.