Il centro è stato ristrutturato grazie al contributo della Regione Lazio nell’ambito del Piano Povertà e Sostegno all’Inclusione Sociale 2011 e di Fondazione BNL, che hanno consentito di ampliare e migliorare gli spazi preesistenti.
“Molto è cambiato – spiega Berardino Guarino (Direttore progetti Centro Astalli che ha moderato il tavolo dei relatori) – da quando, nel 1990, l’ex cinema parrocchiale ospitava alla meglio i rifugiati sudanesi e curdi che cercavano un riparo per la notte. Oggi il centro può accogliere fino a 34 uomini richiedenti asilo e rifugiati, in convenzione con Roma Capitale, ed è aperto 24 ore al giorno”.
All’evento di inaugurazione sono intervenuti, S.E. Mons. Guerino Di Tora, vescovo ausiliare di Roma, il sindaco di Roma Gianni Alemanno, l’assessore regionale alle Politiche Sociali Aldo Forte, Paolo Mazzotto (presidente Fondazione BNL).
Per il sindaco: “Il Centro Astalli svolge un’azione importante e fondamentale per la città. È uno di quegli spazi aperti ai rifugiati, che vengono gestiti senza lasciare sole le persone. Gli operatori e i volontari svolgono qui un ruolo importante affinché i rifugiati politici e richiedenti possono iniziare un percorso progettuale verso l’autonomia”.
L’assessore Forte nel suo intervento di saluto ha sottolineato che “la Regione Lazio, nelle diverse strutture, accoglie oltre 9mila titolari di protezione o richiedenti asilo, di cui circa 1.700 relativi all’emergenza Nord Africa. I lavori al Centro San Saba rientrano nel Piano regionale con cui sono stati stanziati 10 milioni di euro contro le nuove e vecchie povertà nel Lazio.
È un tassello che si aggiunge. In un momento in cui si sente parlare di welfare solo per i tagli, vuole essere anche un messaggio di speranza alle associazioni e ai volontari, che sono una delle maggiori ricchezze del nostro Paese”.