Depositato al Consiglio di Sicurezza dell’Onu un dossier di 17 pagine sulle condizioni dei centri di detenzione in Libia, nel quale il Segretario Generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, denuncia che i prigionieri in Libia sono «Sistematicamente sottoposti a detenzione arbitraria e tortura» da parte di «funzionari governativi». Inoltre «Vi sono serie preoccupazioni riguardo al trasferimento di migranti intercettati dalla Guardia costiera libica verso centri di detenzione ufficiali e non ufficiali», dove «omicidi illegali» sono diventati «molto diffusi». Tra i luoghi di maggiore allarme il campo “Al Nasr” a Zawiyah, che ospita il maggior numero di prigionieri, e il centro di detenzione di Tajoura.
Nel rapporto acquisito dalla Corte penale dell’Aja si legge «migranti e rifugiati hanno continuato a essere sistematicamente sottoposti a detenzione arbitraria e tortura, in luoghi di detenzione ufficiali e non ufficiali: violenza sessuale, rapimento per riscatto, estorsione, lavoro forzato». «I responsabili di tali violazioni – accusa Guterres – comprendono funzionari governativi, membri di gruppi armati, contrabbandieri, trafficanti e membri di bande criminali».
Un documento di forte denuncia che arriva all vigilia del rinnovo del memorandum Roma-Tripoli, in merito al quale il premier Conte aveva promesso una revisione in vista del 2 febbraio, giorno in cui il Memorandum riprenderà i suoi effetti per altri tre anni.