Un’altra tragedia dell’immigrazione nel mar Mediterraneo ha causato la morte di circa 100 persone, tra cui molte donne e bambini. 143 i sopravvissuti salvati dalla Guardia Costiera nel corso delle operazioni di salvataggio.
La notizia arriva dall’UNHCR (l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati) secondo cui sarebbero stati due i gommoni rotti e affondati nel Canale di Sicilia. Secondo le testimonianze dei sopravvissuti, le imbarcazioni si sarebbero spaccate e capovolte. Il primo gommone trasportava circa 140 migranti, tra cui molte donne e bambini. Solo 63 sono stati i sopravvissuti. Sul secondo erano stipate altre 120 persone, di cui 80 messe in salvo dalla Guardia Costiera.
Nel corso del 2016 sono state oltre 5.000 le vittime dei viaggi in mare (in media 14 persone al giorno), il più alto numero mai registrato secondo i dati dell’UNHCR. Le cause principali sono imputabili alla qualità, sempre più scarsa, delle imbarcazioni, alle avverse condizioni meteorologiche e alle tecniche utilizzate dai trafficanti per evitare di essere intercettati, tra cui la partenza in contemporanea di un elevato numero di imbarcazioni cosi da rendere più complicato il lavoro dei soccorritori.