“Al mondo della comunicazione non si richiede un atteggiamento di particolare “favore” nei confronti dei migranti o dei rifugiati, bensì una rappresentazione veritiera, capace di analizzare in maniera razionale e scevra da preconcetti e stereotipi il fenomeno delle migrazioni. È di questi stereotipi, infatti, che si alimenta la cosiddetta “imprenditoria politica della paura”, sempre molto abile nel toccare i tasti giusti, atti a far montare preoccupazione, malessere, rabbia.”
Lo ha detto la presidente della Camera dei Deputati Laura Boldrini intervenendo con un messaggio alla presentazione del terzo Rapporto di Carta di Roma,”Notizie di confine”, curato dall’Osservatorio europeo per la sicurezza, tenutasi oggi presso la Camera dei Deputati, sala Aldo Moro.
A discutere quanto emerso dal Rapporto sono stati Ilvo Diamanti, professore di Analisi dell’Opinione pubblica presso l’Università di Urbino e direttore scientifico di Demos; Paola Barretta dell’Osservatorio di Pavia e Marcello Masi, direttore del Tg2.
Il Rapporto 2015 è composto da quattro sezioni: l’analisi della carta stampata (Corriere della Sera, il Giornale, l’Avvenire, l’Unità, la Repubblica, la Stampa), l’analisi dei telegiornali nazionali prime time (Rai, Mediaset, La7), buone e cattive pratiche. È stato inoltre introdotto il delicato tema dell’hate speech e dangerous speech nei media, con un capitolo che delinea esempi concreti di come l’informazione giornalistica guarda e riporta discorsi incendiari.
L’analisi contenuta nel Rapporto restituisce con grande efficacia soprattutto l’impatto e la visibilità che i temi dell’immigrazione hanno avuto sui media nei primi dieci mesi del 2015. Un anno in cui si è registrato un incremento di notizie che va dal 70 al 180% sui quotidiani e con un record di servizi nei tg nazionali prime time: 3473, il numero più alto registrato negli ultimi 11 anni.
L’immigrazione ha avuto visibilità continua sia sulla carta stampata che in televisione, con picchi di attenzione in corrispondenza di particolari avvenimenti: in queste occasioni i quotidiani hanno dedicato all’argomento una media di 4/5 titoli al giorno in prima pagina, mentre per i telegiornali si contano circa 7 notizie per edizione.
Secondo Diamanti “l’immigrazione, narrata dai media, è lo specchio della nostra difficoltà di comprendere quel che avviene a pochi chilometri da noi. Una realtà con cui, invece, dovremmo imparare a convivere. Parlare non attraverso le immagini ma con le persone, con l’ immigrato reale piuttosto che con l’ immigrato mediale.”