542 mila stranieri nel Lazio, 442 mila nella Provincia di Roma, l’85% dei quali presenti nella capitale. L’area romana si conferma quella a maggiore presenza straniera. Sono i primi dati che emergono dalla nona edizione dell’Osservatorio Romano sulle Migrazioni, il rapporto curato dalla Caritas di Roma in collaborazione con la Camera di Commercio di Roma e la Provincia di Roma.
Il Rapporto (edizioni Idos, 400 pagine) descrive l’immigrazione a partire dai dati statistici disponibili su residenti, soggiornanti e richiedenti asilo, mercato del lavoro (sia dipendente che autonomo), caratteristiche demografiche e dimensione formativa (scuola, università, educazione degli adulti, formazione professionale). I dati degli archivi ufficiali vengono completati dalle voci degli stessi protagonisti, raccolte attraverso ricerche qualitative, interviste o testimonianze dirette.
Approfondimenti specifici sono dedicati ad aspetti quali la cultura, la storia, il carcere, il volontariato, il rischio infortunistico, lo sfruttamento del lavoro, l’accoglienza dei richiedenti asilo e rifugiati, incluso il grave problema degli insediamenti spontanei.
La Fondazione Centro Astalli ha contribuito alla pubblicazione con un capitolo dedicato alla presenza di migranti forzati nella Capitale (“Roma e i rifugiati”, pp. 30-36), in cui si individuano le principali criticità relative alla loro accoglienza e integrazione.
In Italia i percorsi che affronta chi arriva in fuga da guerre e persecuzioni sono complicati dall’insufficienza e dalla frammentarietà dei sistemi di accoglienza che, privi di regia unitaria e di standard uniformi, finiscono per mostrare le lacune più gravi proprio nei luoghi dove i rifugiati si concentrano, come la città di Roma.
Secondo i dati forniti dall’Ufficio Immigrazione di Roma Capitale all’Osservatorio, la lista di attesa del sistema di accoglienza capitolino al 30 giugno era di 1.812 persone.
Non sorprende quindi la gravità e le dimensioni del fenomeno delle cosiddette occupazioni: secondo la ricerca “Mediazioni Metropolitane”, realizzata dal Centro Astalli e dalla Caritas di Roma, 1.200-1.500 richiedenti e titolari di protezione internazionale vivono in insediamenti abusivi, dove le condizioni abitative sono abbondantemente al di sotto di ogni standard minimo accettabile.