Al via la quarta edizione del progetto UNICORE University Corridors for Refugees che offre a rifugiati residenti in Camerun, Malawi, Mozambico, Niger, Nigeria, Sudafrica, Zambia e Zimbabwe, l’opportunità di arrivare in Italia in maniera sicura per proseguire il loro percorso di studi presso 33 atenei italiani.
I 51 studenti, 13 donne e 38 uomini, in arrivo in questi giorni all’Aeroporto di Fiumicino, sono vincitori di borse di studio messe a disposizione da parte degli atenei che li hanno selezionati sulla base del merito accademico e della motivazione, grazie alle quali frequenteranno un programma di laurea magistrale della durata di due anni.
Avviato in via sperimentale nel 2019, il progetto è coordinato da UNHCR, Agenzia ONU per i Rifugiati e vede la partecipazione di 38 atenei che hanno reso disponibili oltre 140 borse di studio negli ultimi 4 anni. Grazie ai partner del progetto, il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Centro Astalli, Caritas Italiana, Diaconia Valdese, Gandhi Charity, e un’ampia rete di partner locali gli studenti riceveranno il supporto necessario per completare gli studi e favorire la loro integrazione nella vita universitaria.
Prima della partenza gli studenti hanno potuto frequentare un corso di lingua italiana messo a disposizione dalle Università per Stranieri di Perugia e di Siena e dall’Università di Notre Dame. Inoltre, la Fondazione Finanza Etica agevolerà il percorso di integrazione degli studenti in Italia aiutandoli nell’accesso ai conti correnti bancari, aperti presso le filiali di Banca Etica, e attraverso tirocini all’interno delle proprie sedi.
L’83% dei rifugiati nel mondo vive in Paesi in via di sviluppo dove troppo spesso le opportunità per ricostruire il proprio futuro in dignità sono assenti. A livello globale, solo il 5% dei rifugiati ha accesso all’istruzione superiore contro il 38% della popolazione non rifugiata. Attraverso il progetto Unicore si vuole raggiungere un tasso di iscrizione a programmi di istruzione superiore al 15% per i rifugiati nei Paesi di primo asilo e nei Paesi terzi. Inoltre si intendono rafforzare i canali di ingresso sicuri come i corridoi universitari che rappresentano per i rifugiati un’alternativa ai pericolosi viaggi nelle mani dei trafficanti.
Per questa edizione il Centro Astalli ha accolto a Roma Nashon, rifugiato in Mozambico dal Burundi, impegnato negli studi in Molecular Genetics and Biotechnology presso l’Università Sapienza di Roma. Anche alcune città della Rete territoriale del Centro Astalli sono impegnate nel favorire l’integrazione degli studenti rifugiati. Il Centro Astalli Palermo ha preso in carico 3 studenti, originari di Congo, Camerun e Ruanda, e li sta accompagnando nel loro percorso di inserimento nel contesto sociale della città. Il Centro Astalli Catania sta dando a due universitari rifugiati dal Camerun assistenza legale nel loro percorso burocratico. A Padova Popoli Insieme contribuisce al progetto offrendo a due rifugiati la scuola di italiano e tutor volontari in tandem linguistico per l’apprendimento della lingua e la loro integrazione in città.