Sono 5.923.000 gli stranieri presenti in Italia (al 1 gennaio 2020) su una popolazione di 59.641.488 residenti (poco meno di uno straniero ogni 10 abitanti), un numero rimasto sostanzialmente invariato rispetto al 2019 con un calo pari a -0,7%.
Sono questi alcuni dei dati che emergono dalla XXVI Rapporto sulle migrazioni di Fondazione ISMU (Iniziative e Studi sulla Multietnicità). L’edizione di quest’anno propone una lettura del fenomeno migratorio alla luce dell’improvviso e inaspettato scatenarsi e diffondersi del Coronavirus e analizza l’impatto della pandemia di COVID-19 non solo sui flussi migratori, ma anche sulla popolazione straniera presente in Italia.
Nel nuovo anno si registra un aumento degli sbarchi (34mila. Erano stati 23mila nel 2018 e 11mila nel 2019). Le restrizioni alla mobilità causate dalla situazione di emergenza sanitaria mondiale hanno influito sugli spostamenti finalizzati alla richiesta di asilo o protezione umanitaria che avvengono attraverso le frontiere aeroportuali. Tra gli altri canali di ingresso che alimentano potenzialmente le richieste di asilo c’è quello degli arrivi via terra che dall’inizio dell’anno al 26 novembre 2020 sono stati 5.032 (nel 79% dei casi provenienti dalla Slovenia). Si registra comunque un calo nelle richieste d’asilo che nel 2020 sono state 28mila (contro le 43.783 del 2019). Diminuisce anche il numero di nuovi permessi di soggiorno: nei primi 6 mesi del 2020 sono stati concessi a cittadini non comunitari circa 43mila nuovi permessi di soggiorno, meno della metà del primo semestre 2019. Le riduzioni più consistenti sono avvenute nei mesi di aprile (-93,4%) e maggio (-86,7%) 2020. Nel 2019 sono stati rilasciati 177.254 nuovi permessi di soggiorno, il 26,8% in meno rispetto al 2018. Il calo maggiore ha riguardato le concessioni per richiesta di asilo, passate da 51mila nel 2018 a 27mila nel 2019 (-47,4%). Al 1° gennaio 2020 si contano in totale 3 milioni e 616mila cittadini non comunitari con un permesso di soggiorno, di cui i lungosoggiornati costituiscono il 63,1%.
Gli esiti delle richieste di asilo fanno registrare una flessione dei dinieghi (76%) rispetto al 2019 (81%), ma comunque superiore agli anni che hanno preceduto l’abolizione della protezione umanitaria.
Per quanto riguarda l’accoglienza, in Italia al 31 dicembre 2020 risultavano accolte negli hotspot, nei SIPROIMI – Sistema di protezione per titolari di protezione internazionale e minori stranieri non accompagnati – e nei centri di accoglienza straordinari 80mila migranti, in netta diminuzione rispetto agli anni precedenti. La Lombardia è la Regione che al 31 dicembre 2020 ospita il maggior numero di migranti, 10.494 (13% sul totale), seguita da Emilia Romagna (8.392) e Lazio (7.491).
Negli ultimi cinque anni la quota di minori stranieri non accompagnati (MSNA) sul totale degli sbarcati è stata sempre superiore alla media degli ultimi dieci anni, oscillando fra il 13,2% e il 15,1%. Sul fronte dell’accoglienza dei minori stranieri soli, al 31 dicembre 2020 risultavano presenti e censiti nelle strutture di accoglienza italiane 7.080 MSNA, in grande maggioranza maschi (96,4%) e soprattutto giovani quasi-adulti (il 67% di loro ha 17 anni).
Oltre alle consuete aree di attenzione (salute, lavoro e scuola) e agli aspetti statistici, il volume presenta un approfondimento sul quadro normativo, in particolare sulla più importante modifica legislativa in materia di immigrazione introdotta nel 2020, la nuova regolarizzazione.
Il XXVI Rapporto sulle migrazioni 2020 di Fondazione ISMU tratta anche altre tematiche di attualità: razzismo e discriminazione ai tempi della pandemia; i rifugiati e l’azione umanitaria; Unione europea, Africa e migrazioni, le novità legislative. Anche in questa edizione è riservato uno sguardo all’Europa, in particolare alle nuove prospettive per le politiche migratorie europee (opinione pubblica e budget dell’Unione) e all’evoluzione del quadro normativo.