Sono 67.040 i migranti sbarcati sulle coste italiane nel 2021, poco meno del doppio rispetto ai 34.154 dell’anno scorso. I minori stranieri non accompagnati sbarcati, nel periodo compresto tra il 1 gennaio e il 27 dicembre, sono stati 9.478, in media 1 su 7, a fronte dei 4.687 dell’intero 2020.
È quanto emerge dall’aggiornamento (al 31 dicembre) del cruscotto statistico pubblicato online dal Viminale.
Con riferimento alla nazionalità dichiarata al momento dell’arrivo, i migranti risultano originari di:
- Tunisia (23%)
- Egitto (12%)
- Bangladesh (12%)
- Iran (6%)
- Costa d’Avorio (6%)
- Iraq (4%)
- Guinea (4%)
- Eritrea (4%)
- Siria (3%)
- Marocco (3%)
Al 15 dicembre scorso, i migranti in accoglienza sono 78.421, di cui 398 negli hotspot (179 in Sicilia e 219 in Puglia), 52.308 nei centri di accoglienza straordinaria (Cas) e 25.715 nei centri Sai (Sistema di accoglienza e integrazione): la regione che ne ospita di più resta la Lombardia (13%), seguita da Emilia Romagna (10%), Piemonte (9%), Lazio (9%), Sicilia (8%), Campania (7%), Toscana (6%), Puglia (6%), Friuli Venezia Giulia (5%) e Calabria (5%).
Sono almeno 1.864 le persone che hanno perso la vita nel Mediterraneo nel 2021 (più delle 1.448 del 2020 e meno delle 1.885 del 2019). Dal 2014, quando l’Organizzazione mondiale per le migrazioni (Oim) ha avviato il monitoraggio «Missing migrants», sono 23.150 i migranti morti o dispersi. La rotta più mortale è ancora quella centrale con 1.506 vittime. Inoltre in quel tratto di mare si consuma un altra strage, anch’essa silenziosa: le catture di migranti in fuga dalla Libia da parte della sedicente guardia costiera di Tripoli. 32.425 fino a Natale. Quasi il triplo delle 11.891 dello scorso anno.