Il Centro Astalli esprime perplessità per i contenuti della direttiva del Ministero dell’Interno sull’accolgienza dei richiedenti asilo.
In particolare, ci pare che eliminare misure e servizi volti all’integrazione dei richiedenti protezione internazionale non sia la via per garantire una gestione adeguata ed efficace delle migrazioni nel rispetto dei diritti delle persone.
L’esperienza quotidiana al fianco dei migranti forzati ci dice che si deve lavorare per l’integrazione fin dal primo giorno di accoglienza. Corsi di italiano, accompagnamento socio-legale, formazione al lavoro sono misure indispensabili per garantire un’inclusione sociale che porti alla completa autonomia dei rifugiati, con l’uscita nel minor tempo possibile dal sistema pubblico di accoglienza. In questo modo le ricadute benefiche investono tutta la società e si aumenta la coesione sociale.
L’integrazione, perché sia realmente efficace, deve prevedere inoltre il coinvolgimento dei territori in progetti di accoglienza diffusa di pochi richedenti per ogni comune, in modo da non dare adito a tensioni sociali che possono sfociare in razzismo e xenofobia.