Concluso oggi il vertice del Consiglio europeo in cui si sono confermate le priorità di indirizzo dell’Agenda europea sull’immigrazione.
Si consolida la linea della chiusura delle frontiere, dell’incremento delle politiche di rimpatrio attraverso accordi con Paesi di origine o di transito come il Sudan e l’Afganistan.
Interesse principale degli Stati membri rimane impedire con ogni mezzo l’accesso alle persone che tentano di giungere in Europa.
P. Camillo Ripamonti, presidente Centro Astalli commenta così l’esito dell’ultimo vertice europeo: “Siamo molto preoccupati per l’approccio che è alla base delle misure europee sull’immigrazione. SI investe troppo poco in vie di accesso sicure e si punta esclusivamente alla chiusura delle frontiere esterne. Il rispetto dei diritti umani sembra essere diventato secondario se non persino rinunciabile, mentre si è pronti a siglare discutibili accordi con Paesi chiaramente non sicuri.
Dall’Agenda europea sta sparendo il concetto stesso di rifugiato. Del resto dopo il vergognoso accordo con la Turchia per respingere i cittadini siriani in fuga dall’orrore, ogni altro migrante può ricevere il medesimo o addirittura peggiore trattamento, in violazione di convenzioni internazionali e principi umanitari”.