In occasione del decimo anniversario della guerra, Papa Francesco ha invitato le parti in conflitto in Siria a deporre le armi e ricostruire la pace. “Dieci anni fa iniziava il sanguinoso conflitto in Siria che ha causato una delle più grandi catastrofi umanitarie del nostro tempo, migliaia di morti e feriti, milioni di profughi e sfollati, migliaia di scomparsi, distruzioni e violenze di ogni genere e immani sofferenze”, ha dichiarato papa Francesco al termine dell’Angelus in Piazza San Pietro. “Rinnovo il mio appello alle parti in conflitto affinché manifestino segni di buona volontà perché possa aprirsi uno spazio di speranza per popolazione stremata”, ha dichiarato il Papa. Il pontefice, che la scorsa settimana ha fatto una storica visita nel vicino Iraq, ha auspicato un “impegno deciso” delle comunità internazionale “in modo che deposte le armi si possa ricucire il tessuto sociale e avviare la ricostruzione e la ripresa economica” del Paese.
Secondo un rapporto diffuso oggi in occasione di 10 anni di guerra civile, l’Osservatorio siriano per i diritti umani ha riferito che il bilancio complessivo delle vittime del conflitto ha raggiunto 388.652 morti. Secondo l’organizzazione non governativa le cifre includono quasi 117.388 civili, tra cui oltre 22.000 bambini.
L’Osservatorio ha anche documentato almeno 16.000 morti nelle carceri governative e nei centri di detenzione dallo scoppio del conflitto nel 2011 dopo la brutale repressione delle proteste antigovernative. Tuttavia, il numero reale di morti potrebbe essere più alto, considerando che vi sarebbero almeno 88.000 persone morte sotto tortura nelle carceri governative.