Sistema di asilo europeo: Il regolamento di Dublino deve essere interrotto.

Il occasione del Consiglio europeo del 25 e 26 giugno si è tornati a discutere della difficile situazione della migrazione nel Mediterraneo e di quanto il regolamento di Dublino renda di difficile attuazione la recente proposta dell’Unione europea di avviare uno speciale programma di redistribuzione di 40.000 siriani ed eritrei nei vari stati membri.

Il principio centrale di “Dublino III” è che la domanda di asilo deve essere esaminata dal primo paese dell’Unione europea in cui la persona è arrivata. In tal modo il regolamento di Dublino si concentra principalmente su quei 3 paesi come la Grecia, la Polonia e l’Italia che formano la frontiera esterna dell’UE. Ciò risulta ingiusto sia per gli stati interessati, sia per gli stessi richiedenti asilo in quanto le condizioni di accoglienza e di riconoscimento variano a seconda del paese in cui la domanda di asilo viene esaminata.

In una relazione sulla gestione delle frontiere esterne dell’Unione europea e le sue implicazioni per i diritti umani dei migranti, il Relatore Speciale sui diritti umani dei migranti ha decretato il “fallimento sistemico del meccanismo di Dublino” proponendo di invertirne la logica consentendo ai richiedenti asilo di scegliere il paese al quale chiedere asilo.

Le associazione firmatarie, membri del Coordinamento francese per il diritto di asilo (CFDA) si uniscono per sottolineare, ancora una volta, la necessità di porre fine al regolamento di Dublino garantendo così ad ogni richiedente asilo il diritto e la libertà di scegliere il paese al quale chiedere la protezione internazionale.

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