Continuano i naufragi nell’Egeo tra l’indifferenza di istituzioni e opinione pubblica.

Ancora vittime nei viaggi verso l’Europa: 39 persone, tra loro cinque bambini, sono affogate nel Mare Egeo mentre tentavano di raggiungere le coste dell’isola di Lesbo. Il barcone di 17 metri su cui viaggiavano i migranti, tutti provenienti da Siria, Afghanistan e Myanmar, appena salpato da Ayvac, si è capovolto al largo delle coste di Bademli, nella Turchia occidentale.  La Guardia costiera turca ha precisato di aver messo in salvo 75 persone.Queste ultime vittime si aggiungono alle 24 persone, tra cui 10 bambini, che nei giorni scorsi hanno perso la vita in un naufragio al largo delle coste dell’isola di Samos.

Il Centro Astalli torna a ribadire che è urgente un approccio organico e strutturale basato su trattati e convenzioni esistenti ma che deliberatamente non trovano applicazione, come la direttiva 55/2011 sulla protezione temporanea e gli strumenti che questa prevede. E’ quanto mai urgente attivare canali umanitari sicuri per i migranti in fuga da guerre e persecuzioni. Si eviterebbero così migliaia di vittime dei viaggi e un allarmante aumento di razzismo e xenofobia da parte della società civile.

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