di Melania Mazzucco
Einaudi, 2016

Due donne si incontrano per mesi, imparano a conoscersi, a capirsi, a fidarsi l’una dell’altra. Una si chiama Brigitte, arriva dal Congo, ha perso tutto e comincia a raccontare; l’altra si chiama Melania, l’ascolta a lungo e poi quella storia decide di scriverla.
Brigitte arriva alla stazione Termini un giorno di fine gennaio. Addosso ha dei vestiti leggeri, ha freddo, fame, non sa nemmeno bene in che Paese si trova. È fuggita precipitosamente dal Congo, scaricata poi come un pacco ingombrante. La stazione di Roma diventa il suo dormitorio, la spazzatura la sua cena. Eppure era un’infermiera, madre di quattro figli che ora non sa nemmeno se sono ancora vivi. Quando è ormai totalmente alla deriva l’avvicina un uomo, le rivolge la parola, le scarabocchia sul tovagliolo un indirizzo: è quello del Centro Astalli, lì troverà un pasto, calore umano e tutto l’aiuto che le serve. Di fatto è un nuovo inizio, ma è anche l’inizio di una nuova odissea.

Nel video di Artigiani Digitali il racconto dell’incontro tra l’autrice Melania Mazzucco con Brigitte e di come è nato “Io sono con te”.

Leggi “In cammino con una rifugiata: Io sono con te”, l’intervista di Padre Camillo Ripamonti, presidente Centro Astalli, e l’autrice Melania Mazzucco pubblicata su Aggiornamenti Sociali.

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