Convenzione di Istanbul: finalmente riconosciuta la violenza sulle donne come persecuzione e violazione dei diritti umani

L’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati (UNHCR) intervenendo oggi alla conferenza internazionale “Salve Dalla Paura, Salve Dalla Violenza”, che si è tenuta a Montecitorio, ha ribadito il proprio apprezzamento per l’entrata in vigore della Convenzione di Istanbul sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica.
La Convenzione di Istanbul è il primo trattato internazionale che riconosce la violenza contro le donne come violazione dei diritti umani, e come forma di persecuzione ai sensi della Convenzione di Ginevra sui Rifugiati.
La violenza sessuale e di genere colpisce soprattutto le donne e le ragazze, e le migranti forzate sono particolarmente a rischio. Molte delle richieste di asilo che vengono presentate da donne e ragazze riguardano il timore di persecuzioni basate sul genere, tra cui la tratta a fini di sfruttamento sessuale e di lavoro, il matrimonio forzato, la sterilizzazione forzata, le mutilazioni genitali femminili, la minaccia di delitti “d’onore”, la violenza sessuale e lo stupro.
“La Convenzione di Istanbul rappresenta un’opportunità importante per affrontare il bisogno urgente di protezione da parte delle donne e delle ragazze rifugiate, richiedenti asilo e apolidi”, ha dichiarato Laurens Jolles, rappresentante dell’UNHCR per il Sud Europa. “Tutti gli Stati dovrebbero aderirvi e metterla in pratica”, ha aggiunto.
La convenzione impone agli Stati contraenti di adottare misure di natura legislativa e pratica per prevenire e combattere la violenza contro le donne, nonché di coordinare le misure intraprese attraverso politiche globali. La convenzione stabilisce inoltre l’obbligo di introdurre una particolare attenzione alle questioni di genere nelle procedure, nelle linee guida e nei servizi di supporto nel processo di asilo.

 

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