Si aggiungono 114 migranti morti ai 63 di ieri al largo della Libia. Appello alla responsabilità.

Alle 63 persone che risultano disperse da ieri dopo che l’imbarcazione su cui viaggiavano si è capovolta al largo delle coste libiche si aggiungono tragicamente altri 114 dispersi di cui è giunta notizia pochi minuti fa (fonte UNHCR).

Il Centro Astalli apprende con profondo dolore la notizia delle decine di migranti morti nel tentativo di giungere in Europa e ribadisce l’urgenza di una riforma strutturale della gestione dei flussi migratori.
Ci appelliamo a istituzioni nazionali e sovranazionali perché vengono attivate vie legali d’ingresso in Europa per contrastare il traffico di esseri umani nel Mediterraneo e vengano ripristinate quanto prima operazioni di ricerca e soccorso in mare che abbiano come priorità l’incolumità e la sicurezza delle persone.

Canali umanitari, programmi di reinsediamento, quote d’ingresso dei lavoratori stranieri sono misure già previste da tempo nell’ordinamento italiano ed europeo, tornare ad applicarle permetterebbe di uscire fuori da logiche emergenziali che costringono a interventi estemporanei e a una non oculata gestione delle risorse economiche disponibili.
Infine riteniamo quanto mai urgente appellarci ai media chiedendo responsabilità e serietà per una narrazione che si basi su dati e fonti verificabili per superare luoghi comuni e pregiudizi che in questo momento non aiutano la reale percezione delle migrazioni, un fenomeno mondiale che tocca l’Europa solo in minima parte.

 

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